Kiril Vasilev il mondo in cui moriamo Traduzione di Alessandra Bertuccelli

La finitezza e la precarietà dell’uomo, il decadimento del corpo, l’oblio e la morte ci sono sbattuti in faccia senza troppi riguardi nell’ultimo libro di Kiril Vasilev. La sua poesia ci ricorda ciò che vorremo nascondere a noi stessi, ciò che tutti noi attende. Essa ci impone di aprire gli occhi sulla nostra esistenza – che si assottiglia e di cui non conosciamo né i limiti né le finalità – e su quella altrui – quella degli anziani, dei malati e degli emarginati –, che tentiamo inutilmente di tenere alla larga per evitare imbarazzo e dolore. Ci fa scorgere la vita nel suo incessante pulsare, là dove ignoriamo la sua esistenza: nel sottobosco, negli elementi terrosi, umidi delle foreste, e nel modo in cui, irregolare e impercettibile, “sotto il muschio avanza e spiana”, accompagnando il nostro percorso terreno.
Kiril Vasilev il mondo in cui moriamo Traduzione di Alessandra Bertuccelli

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  • Kiril Vasilev, il mondo in cui moriamo (Traduzione di Alessandra Bertuccelli)
  • Kiril Vasilev - È un poeta e un saggista bulgaro nato a Sofia nel 1971. Per la sua quarta e più recente raccolta, Šestvieto (“La processione”, DA 2021), ha ricevuto il premio di poesia Konstantin Pavlov. (internazionale.it)
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