Sull’urbanistica meglio mettere da parte ideologie e preconcetti

Colombo Clerici* Più politica per il problema casa? Sì, purché scevra di quei preconcetti ideologici, contrastanti con le logiche economiche, che già in passato hanno prodotto effetti distorcenti. Un esempio: il pregiudizio, avverso la densificazione e la costruzione in altezza, che ha indotto tanto spreco di suolo. L’urbanistica, nel nostro Paese, impatta su una realtà socio-economica e territoriale assai diversificata. C’è l’Italia costiera e quella centrale, l’agricola e la urbana (dalla città-campanile alla città-rete), l’Italia industriale e quella terziario/quaternaria. Un Paese a due o tre e più velocità. Roma è la città del piano di lottizzazione (la storia del “Sacco” è emblematica, con 8.500 ettari di lottizzazioni abusive), Milano, la città del piano particolareggiato e del piano di zona (memento: i “denti mancanti” di corso Garibaldi).
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