L’associazione Donatori di voce sogna una sala di registrazione

Ha un quarto di secolo di vita e un sogno: avere una sala per poter registrare i libri da mettere a disposizione delle persone non vedenti, ipovedenti o dislessiche. L’associazione Donatori di voce (Adov), composto da una sessantina di lettori, cerca uno spazio per incontrarsi. "Dal Comune ormai non ci aspettiamo più nulla - rivela la presidente Sonia Roat - anche se svolgiamo un servizio perché prima donavamo i nostri cd alla biblioteca Bonetta e oggi abbiamo un’audioteca e un catalogo libri". I lettori, che provengono anche da Roma e dalle Marche, registrano molto spesso da casa, ma non tutti riescono. "Molti non hanno dimestichezza nell’uso del computer e hanno paura di sbagliare. Inoltre, ci sono anche letture che devono essere fatte a più voci. Sarebbe bello avere una sala di registrazione e non dover ricorrere allo spazio del coworking che dobbiamo affittare, dividendo la sala con altre persone che lavorano".
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