Conceiçao il Milan è una febbre L’Italia è stata una grande scuola Simone? Un amico fuori dal campo

febbre da derby. E non è un modo di dire. "Spero che la squadra stia meglio di me che non sto tanto bene", Conceiçao dixit. L’uomo da Coimbra, comunque, non fa una piega. Non l’ha fatta davanti al figlio Francisco, figurarsi di fronte all’ex compagno di squadra Inzaghi e alla sua ex Inter. "C’è rispetto, ma non sentimento. Quello è tutto per i miei giocatori". Non è loro amico, non riserva baci o carezze, il sergente di ferro. Vuole solo due cose, all’infinito: pedalare, vincere. Complicato, il primo verbo. E il tecnico lo sottolinea: tanti giocatori non al meglio, un giorno di riposo in meno, il telegramma. Non mancano le buone nuove, comunque. Su tutte, Leao: allenamento in gruppo, dunque a disposizione per la panchina e un’eventuale spezzone. Sotto gli occhi di Ibrahimovic, Moncada e anche del lungodegente Florenzi, hanno lavorato a pieno regime anche Loftus-Cheek (assente con la Juventus causa influenza) e Jimenez (uscito acciaccato dalla semifinale).
Conceiçao il Milan è una febbre   L’Italia è stata una grande scuola  Simone? Un amico fuori dal campo

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