Quando la copertina è un’opera d’arte

Sopracciglia, baffi bruciati e tanta paura: è questo il prezzo pagato dallo stuntman americano Ronnie Rondell per realizzare una delle cover più iconiche di sempre: Wish You Were Here dei Pink Floyd. Siamo a metà anni Settanta, in California, davanti ai capannoni dei Warner Studios a Burbank. Rondell ha una pellicola protettiva e ignifuga sul viso, ma al momento della prima stretta di mano con l’altro stuntman un colpo di vento devia le fiamme sul suo volto e lui si getta a terra. Viene salvato dagli uomini della sicurezza con coperte e schiumogeni. Rondell è quasi incolume e i Pink Floyd hanno la cover che volevano, o meglio quella che avevano commissionato al fotografo e designer inglese Storm Thorgerson, il genio che ha fatto «vedere» la musica come nessun altro, rendendo surreali, a volte indecifrabili, ed eterne le copertine di Led Zeppelin, Genesis, Peter Gabriel e, naturalmente Pink Floyd, incluso l’artwork di The Dark Side of the Moon.
Quando la copertina è un’opera d’arte

Panorama.it - Quando la copertina è un’opera d’arte

Leggi su Panorama.it
  • Quando la copertina è un’opera d’arte
  • Non uno specchio ma un’opera d’arte
  • Le 13 migliori copertine di dischi realizzate da artisti
  • MaMà Dots crea un’opera d’arte per Confitarma
  • Presentato il calendario dei carabinieri: "Un'opera d'arte che racconta il rapporto tra l'arma e i giovani"
  • Zigaina da copertina in mostra a Cervignano
  • copertina unopera darteQuando la copertina è un’opera d’arte - Sopracciglia, baffi bruciati e tanta paura: è questo il prezzo pagato dallo stuntman americano Ronnie Rondell per realizzare una delle cover più iconiche di sempre: Wish You Were Here dei Pink Floyd. (panorama.it)
Video Quando copertina