Un dovere non diventi una punizione

La cronaca degli ultimi giorni ha portato alla ribalta un caso che sta accendendo i riflettori su un tema spinoso: il cosiddetto ’atto dovutoì. La notte di Capodanno, a Villa Verucchio, il comandante dei carabinieri ha usato l’arma d’ordinanza per fermare un uomo che stava accoltellando dei passanti. Una situazione drammatica, che sembrava destinata a seguire il consueto iter burocratico-giudiziario, con l’iscrizione automatica nel registro degli indagati del militare coinvolto. Eppure, questa volta qualcosa è cambiato. Il clima che circonda il caso ha preso una piega diversa. A partire dalla manifestazione spontanea degli abitanti di Villa Verucchio in sostegno del loro maresciallo, passando per la crescente consapevolezza pubblica, fino all’intervento di autorevoli figure politiche. L’onorevole Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha dichiarato che il suo partito sta valutando modifiche legislative per escludere l’iscrizione automatica nel registro degli indagati in casi simili.
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