Blinken vola nel caos dell’Asia orientale per rafforzare le alleanze Poi Parigi e Roma

L’ultimo viaggio del segretario di stato americano uscente Antony Blinken in Asia orientale, iniziato ieri, ha coinciso non a caso con il lancio di un missile balistico a raggio intermedio da parte della Corea del nord, il primo show di forza del 2025 del regime guidato da Kim Jong Un. Pyongyang manda messaggi a un’America in fase di transizione, e lo fa mentre Blinken incontra a Seul – prima tappa del suo ultimo viaggio asiatico da capo della diplomazia americana – il presidente facente funzioni, Choi Sang-mok, il secondo che la Corea del sud è costretta a cambiare dopo la crisi politica aperta dalla dichiarazione della legge marziale di Yoon Suk-yeol del 3 dicembre scorso. Blinken è il volto di una politica della Casa Bianca di Joe Biden caratterizzata dal consolidamento delle alleanze strategiche, delle amicizie che si rafforzano contro l’asse di chi sfida l’ordine democratico basato sulle regole soprattutto in Asia orientale, ma che negli ultimi mesi sembra aver accelerato verso una stagione sempre più caotica.
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