Video reportage dalla Siria | c' è chi dice no

Da una parte le milizie di Ahmed al-Sharaa, al potere a Damasco. Dall’altra, cristiani, drusi, curdi e gli stessi alauiti della setta sciita di Assad: non si fidano degli annunci di «normalizzazione» dei vincitori. E non consegneranno le armi.«Vedi quelle colline con le grandi ville? È tutto proprietà di Assad e ci vivono i suoi fedelissimi, che hanno messo da parte le armi, tante, e anche qualche carro armato. Si preparano al peggio e hanno un piano». Ahmed è un alauita, la setta sciita del dittatore di Damasco fuggito in Russia, ma gironzola ancora fra i resti anneriti dalle fiamme del grande mausoleo di al-Qordaha, dedicato al fondatore della dinastia Hafez al Assad. La sontuosa tomba è stata spogliata di tutto, come gli altri edifici-simbolo degli Assad, ma il corpo non c’era ed i nuovi conquistatori, ex ribelli jihadisti o presunti tali, si sono portati via i resti del figlio primogenito e prediletto, Bassil, morto in un incidente d’auto.
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