App va a singhiozzo in tribunale si torna agli atti cartacei

Anche il tribunale di Macerata, come tanti altri in Italia, alle prese con i capricci di App (applicativo per il processo penale). Dal 2 gennaio, dopo una fase sperimentale, l’applicativo ministeriale per la gestione del processo penale telematico è diventato obbligatorio per il deposito di atti specifici da parte di giudici e magistrati. Ma già dall’altro giorno sono cominciati i problemi e delle udienze sono state rinviate. App non funzionava correttamente. E così ieri mattina, dopo aver accertato che il sistema continuava a dare problemi e che c’erano fin da subito dei malfunzionamenti, il presidente del tribunale di Macerata, Paolo Vadalà (foto), ha emesso un provvedimento che dà la possibilità, in caso appunto di problemi con App, di redigere e depositare anche con modalità analogiche, vale a dire in versione cartacea, atti e provvedimenti, per garantire la continuità delle attività giudiziarie e per evitare eventuali rischi di stop o rallentamenti.
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