Il fact checking la libertà d’espressione e il marketing

La recente decisione di Mark Zuckerberg di eliminare i team di fact-checker indipendenti da Meta ha acceso il dibattito, suscitando reazioni di vario tipo. Non sono mancate le voci di chi, sentitosi vittima della censura di Facebook, ha accolto questa scelta come una vittoria personale, utilizzando toni provocatori per attaccare realtà come BUTAC. Commenti come “Sarete in lutto per questa chiusura” o “Finalmente Zuckerberg ha ammesso che i fact-checkers sono faziosi” si sono moltiplicati sotto ai nostri articoli, e questo ci offre l’occasione di fare chiarezza. Non solo per rispondere a queste insinuazioni, ma anche per ribadire la posizione di BUTAC rispetto alla materia del fact-checking e della censura.Ma prima voglio condividere con voi il post firmato Massimo Mazzucco che in queste ore sta circolando sui social:Enrico Mentana resta senza il suo lavoro preferito: quello del censore delle idee altrui.
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