La sciagurosa estensione del metodo Strasberg

La citazione attribuita a una dozzina di autori, tra i quali ovviamente Oscar Wilde – “Non leggo mai i libri che recensisco, per non farmi influenzare” –, può valere a maggior ragione per una miniserie. Dunque, metto agli atti che non ho visto neppure un fotogramma di “M. Il figlio del secolo”. Ho letto in compenso l’ormai famigerata intervista di Luca Marinelli con Walter Veltroni e altre interviste in cui l’attore dice che impersonare Mussolini sospendendo il giudizio è stato doloroso ma che alla fine delle riprese è tornato antifascista, con tanti complimenti della nonna (che non è Veltroni, ndr). Ho due commenti da fare. Il primo è un celebre aneddoto sui metodi dell’Actor Studio, basati su un’idea parossistica, quasi sciamanica, dell’immedesimazione. Per interpretare con la massima credibilità una scena del “Maratoneta” (1976) in cui il protagonista è insonne da tre notti, Dustin Hoffman non dormì per settantadue ore difilato.
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