L’enigmatica E negli stemmi sugli edifici Eugenio Beauharnais padrone di casa nostra

Uguccioni Nelle campagne a volte si incontrano case con uno laterizio a forma di scudo, murato sulla porta, e lo scudo sormontato da una corona e talora da una data regge una E, che in realtà è una epsilon greca. Alcune di quelle case sono talvolta inglobate nelle periferie. È la E di Eugenio Beauharnais (1781-1824), figliastro di Napoleone e viceré d’Italia, e anche genero del re di Baviera. Buon amministratore e soldato valoroso (l’esercito italico al momento della caduta di Napoleone ancora difendeva sul Po e sul Mincio il cuore di quello che stato il regno d’Italia, il "bello italo regno" per dirla con il Foscolo), il congresso di Vienna gli riconobbe a titolo di proprietà enfiteurica lo stesso enorme appannaggio in beni immobili, di cui già godeva come viceré d’Italia: più di duemila poderi e più di cento palazzi, tutti all’interno dello Stato pontificio, credo quasi tutti nelle Marche.
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