No non concedere una sala comunale alla propaganda russa non è censura

Dall’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina, la Federazione russa ha notevolmente incrementato la diffusione di contenuti propagandistici in diverse lingue, tra cui l’italiano, volti a veicolare una narrazione distorta dei fatti. Non ne siamo sorpresi, dopotutto, queste operazioni di disinformazione sono un elemento chiave della guerra ibrida. Ciononostante, per non finire vittime della manipolazione, fine ultimo di queste operazioni, è quanto mai necessario conoscere bene questi fenomeni e le risposte che le nostre istituzioni democratiche stanno dando per poterli contrastare.Prendiamo il caso di uno di questi contenuti che nelle ultime settimane sta girando particolarmente in alcuni gruppi Telegram e la cui proiezione è stata proposta in diverse sale gestite da Comuni italiani.
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