Riccòmini e i ‘bolognesi’ tornati in città

Barberini Mengoli Casualmente ho ritrovato un articolo di Eugenio Riccòmini che accompagnava una mostra realizzata nel 1990. Si parlava del lento, ma positivo rientro in Italia, grazie soprattutto ai Musei e alle Gallerie d’arte, dei nostri preziosi dipinti antichi. Ritengo sia da rileggere. Ci si riferisce al periodo che va dalla fine ‘800 a tutto il ‘900. ".proprio per il successo accettato e diffuso della scuola bolognese, durato per quasi tre secoli, le raccolte formatesi a Bologna continuavano a scemare: le offerte erano allettanti, le entrate delle famiglie nobili sempre più scarse, legate solo ai proventi dell’agricoltura; e i dipinti, indicati e segnalati proprio da esperti e conoscitori bolognesi se ne andavano alla chetichella. E se ne trovano infatti, oggi, per ogni dove, e soprattutto al di là dell’Atlantico.
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