Doppio mistero nella Sicilia di Lanteri

Cara Claudia, ti immagino circondata dal mare, fra spunzoni di lava, sbuffi di zolfo che salgono dalla terra. Qua e là un nido di berte, che ci insegni a chiamare turriàche, macchie gialle di tarassaco, pale di fichi d’India. All’orizzonte, il barchino verde con a bordo un uomo e il cadavere di una donna: la vicenda attorno alla quale ruota la vita di Nonò, (così si chiama, finché è ragazzino), il protagonista del tuo romanzo d’esordio, “L’isola e il tempo”. È un’isola piccola piccola, appendice di un’altra isola poco più grande dello stesso arcipelago, e tutte loro stanno al largo dell’isola madre: la Sicilia. Questa scatola cinese di scogli mi ricorda l’umanità devastata del nostro tempo. Monadi isolate, e non solo perché nel recentissimo passato una pandemia ci ha abituati a vivere così.
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