Il giallo dei quadri razziati dai nazisti In un libro la verità sul mistero

Questa storia ruota attorno a otto importanti quadri – che appartengono al patrimonio artistico italiano – illegittimamente “detenuti” a Belgrado, nel museo nazionale serbo. Come ci siano arrivati dal nostro Paese è ancora un mistero. mistero a cui, in modo accattivante, lineare e sulla base di documenti storici e giudiziari, danno una risposta i giornalisti Tommaso Romanin e Vincenzo Sinapi che, con il loro “Bottino di guerra – Il giallo dei quadri razziati dai nazisti e deportati a Belgrado”, edito da Mursia, sono riusciti a scoprire che buona parte delle opere trafugate dal Nord al Sud dell’Italia tra il 1940 e il 1945 non sono otto, bensì 17. Il testo, degno del film “Monuments man” (diretto e interpretato da George Clooney), prende le mosse dall’indagine di un carabiniere del Nucleo Tutela del patrimonio culturale di stanza a Firenze, che, navigando su internet, si trova di fronte a un quadro facente parte di una esposizione allestita alcuni anni prima a Bari e Bologna.
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