Il dl Sicurezza legalizza i servizi deviati senza i quali non ci sarebbe stata la strage di Bologna Siamo all’involuzione democratica

“Solo un simile totale controllo della situazione ha consentito ai servizi, nei suoi massimi esponenti, di ritenere di poter agire in spregio all’osservanza delle leggi e financo della Costituzione Repubblicana, con la arroganza e disinvoltura basata sulla convinta certezza della propria assoluta impunità e di non dover rispondere a nessuno delle proprie azioni”. È a pagina 232 delle motivazione della Corte d’assise d’appello di Bologna per Gilberto Cavallini, condannato all’ergastolo e in attesa dell’udienza della Cassazione, la frase che sembra richiamare un momento dell’attualità politica con le proteste e le critiche contro il dl Sicurezza (il cui iter per l’approvazione è partito al Senato). E in particolare l’articolo 31 che potenzia le attività sotto copertura dei servizi segreti, consentendo agli agenti non solo di partecipare alle organizzazioni terroristico-eversive ma anche di dirigerle e guidarle, persino arruolando nuovi membri.
Il dl Sicurezza legalizza i servizi deviati senza i quali non ci sarebbe stata la strage di Bologna  Siamo all’involuzione democratica

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