Ocio caruso nziste e bischero | ora Topolino parla in dialetto

P er molti bambini la lettura di Topolino è stata un vero strumento pedagogico che aiutava a scegliere le parole con cura, e a scoprirne di nuove. Personalmente, tra i fumetti di Topolino (e di tutta la compagnia dei paperi) e quelli dei supereroi, non c'era gara: era come paragonare Thomas Mann a. vabbè, non facciamo nomi. Da una parte, una lingua ricca, articolata, con quei termini ricercati o difficili evidenziati in grassetto, scandita in dialoghi non indegni di una commedia di Billy Wilder, e dunque mai grossolani o volgari, dall'altra, i Crash! Bam! Bang! e le altre rozze esclamazioni dei supernoiosi. Da oggi, in occasione della Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali, che si celebra il 17 gennaio (ormai c'è una giornata per qualunque cosa, è una mania, ma questo è un altro discorso) in alcune regioni si può acquistare un'edizione speciale di Topolino, pubblicato da Panini Comics, con una storia intitolata Zio Paperone e il PDP 6000 (sceneggiata da Niccolò Testi e disegnata da Alessandro Perina) scritta nel dialetto locale.
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