‘Apocalisse in riva al mare’ lo scrittore Carlo Prozzo tra cinema e poesia

Tempo di lettura: 3 minutiC’è chi reputa il mare un luogo di evasione, chi lo sfondo ideale per meditare. Poi c’è Carlo Prozzo, che nel mare ha trovato un universo poetico e visionario in cui immergersi, restituendolo poi al pubblico attraverso parole e immagini. Con un curriculum che farebbe invidia ai più ambiziosi – laurea in legge alla Milano-Bicocca, una specializzazione ad Harvard e non solo – il giovane beneventano ha deciso di rispondere al richiamo dell’arte, e tornato nella sua città natale, si è tuffato nel mondo del cinema, adoperandosi come docente di scrittura creativa, dedicandosi alla sceneggiatura, alla regia – ottenendo vari riconoscimenti tra cui il Premio Internazionale Flaiano, il Rome Prisma Film Awards e il Mosaico Long Take – e, più recentemente, come poeta. La sua raccolta di liriche, “Apocalisse in riva al mare”, pubblicata due settimane fa, è la testimonianza di un legame profondo con il mare e con la scrittura, nato quasi per gioco e trasformatosi in un progetto che unisce introspezione e creatività.
‘Apocalisse in riva al mare’ lo scrittore Carlo Prozzo tra cinema e poesia

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