Il caso ecoattiviste Altra manifestazione | Dopo la repressione pronti alla lotta

Non smette di far parlare di sé il caso delle sette attiviste di Extinction Rebellion, Palestina Libera e Ultima generazione che a loro dire lunedì durante una protesta pacifica davanti alla Leonardo Defence sono state condotte in questura e poi perquisite in modo umiliante, obbligate a denudarsi e a fare squat. Dal canto suo la polizia di Stato ha fatto sapere di essersi mossa nell’alveo della "riservatezza", della "tutela della dignità" e del "rispetto delle procedure" ("Le perquisizioni sono state svolte da personale femminile per le donne – la dichiarazione da via Botticelli –: è stato chiesto di effettuare piegamenti sulle gambe al fine di rinvenire oggetti pericolosi"). La vicenda ha suscitato dure reazioni. A cominciare dai centri antiviolenza di Brescia, Butterfly, Casa delle donne, Chiare Acque e Diritti Rete, che invocano l’applicazione di protocolli vincolanti per i poliziotti e un’indagine ufficiale, "urgente e indispensabile per accertare l’accaduto e garantire trasparenza – dicono –.
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