La repressione della nonviolenza agisce come pedagogia della violenza

della foia incontrollata di stato di polizia c’è una sola cosa su cui contare: la renitenza delle polizie a farsene coinvolgere. Brescia: prima una giovane donna, poi le altre, raccontano di essere state trattenute per ore – sette, mi pare – di essere state forzate a denudarsi completamente, assorbente compreso, e a eseguire i piegamenti – tre, mi pare – sulle ginocchia, che nell’occasione sono magnificati dal nome di squat. Veniamo ai dettagli. Le donne e gli uomini che manifestavano davanti alla sede di Leonardo Spa (“Sistemi di difesa”) erano scrupolosamente non violenti, salvo che la nozione di violenza si allarghi a contenere delle macchie di vernice lavabile, a spese dei macchiaioli. Fermate e fermati in questura, ai maschi viene riservata una perquisizione d’ordinanza, le mani passate sul corpo vestito, alle donne la perquisizione corporale, nude e coi piegamenti.
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  • La repressione della nonviolenza agisce come pedagogia della violenza - La morale è che la repressione, compiaciuta per di più, della nonviolenza agisce come un incitamento, una pedagogia, della violenza. Ho un dettaglio contingente. Si ammoniscono i manifestanti violenti ... (ilfoglio.it)
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