Ritardi quotidiani e scuse ufficiali quando la fantasia va al potere

Moroni Essere pendolari significa non solo svegliarsi all’alba, ma anche diventare protagonisti di uno spettacolo tragicomico quotidiano: gli annunci sonori di Trenord. Basta un ritardo per trasformare un normale viaggio in un’esperienza quasi teatrale, con motivazioni che sembrano pescate a caso da un generatore automatico di scuse. Il treno parte con un quarto d’ora di ritardo: "Ci scusiamo per il disagio, il ritardo è dovuto alla presenza di estranei sui binari". Strani personaggi che, nella fantasia popolar/pendolare, sembrano nemici arrivati direttamente da una puntata del Trono di Spade. Cinque minuti dopo, una voce metallica annuncia: "Segnali non funzionanti lungo la linea". Altri cinque minuti, altro giro di scuse: "Il ritardo è causato dalla necessità di dare precedenza ad altri treni".
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