Quando spariva il 125 | storie di candele cera e ingegno

Non si trattava di un tram né di un treno, ma del voltaggio della corrente elettrica: il 125. In quegli anni, le superpile con linguette di rame – una più lunga e una più corta – erano ancora troppo costose, e così ogni casa si affidava a un assortimento di candele ben organizzato, spesso corredato da un elegante portacandele con un ricciolo per il dito medio, da bilanciare premendo con il pollice.Ad ottobre, iniziavamo a raccogliere cera dai candelabri delle chiese nei dintorni, sempre con il permesso dei parroci, ovviamente. Le chiese più frequentate diventavano le nostre miniere preferite. Tornavamo a casa con una scatola da scarpe piena di cera, pronti a trasformarla in cerini per il giorno dei morti.La preparazione richiedeva ingegno: costruivamo fermastoppini con pezzettini di latta ricavata dalle scatolette di tonno o dalle “bombette”.
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