I ceci Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

I ceci N’ho sempre avuti poghi, da piccino; mi’ ma’ le su’ moine e le carezze le stava a misura’ col bilancino; le’ andava al sodo, a volte ‘on vell’asprezze ch’erano a modo suo delicatezze. Mi so’ rifatto, a ceci, co’ffiglioli, con ve’mmi abbracci e velle tenerezze, a sbaciucchialli vando s’era soli, con vel mi’ amore ‘osì travolgente da fammi luccia’ perfino l’occhi. Ora enno grandi, en sempre tra la gente, ‘un si fan piu’bacia’ come talocchi; e vando vengan vi’, ormai raramente, ‘un ni garba neanche che li tocchi.
I ceci  Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

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