Il frantoio che vuole riportare l’olivicoltura in Friuli Venezia Giulia Anche grazie al riscaldamento globale

Quando pensi al Friuli Venezia Giulia l’albero di ulivo non è probabilmente la prima specie arborea che viene in mente se non per le contrade collinari del litorale triestino, ma la tradizione dell’olivicoltura ha radici antiche. Nella Venezia Giulia si presume si producesse olio già in epoca romana, come se ne deduce dal ritrovamento di un frantoio di quell’epoca a San Dorligo della Valle, e le anfore olearie dell’Aquileiese fanno dedurre che Anche in altre aree si commercializzasse olio in gran parte proveniente dalla penisola istriana.In epoca medioevale, in particolare nei pressi dell'Abbazia di Rosazzo, si è continuato a produrre olio perpetrando le pratiche agricole romane e c’è chi riconduce il toponimo Oleis, borgo risalente al 1084 non lontano dall’abbazia e frazione di Manzano, al latino olea (ulivo) che nel friulano medievale prende forma in “Uelis”.
Il frantoio che vuole riportare l’olivicoltura in Friuli Venezia Giulia  Anche grazie al riscaldamento globale

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