L’arte del palestinese Batniji alla vigilia del Giorno della Memoria | un’essenzialità disarmante

Per non farsi ingoiare da un mondo che sembra impazzito, ci si può aggrappare giusto alL’arte. Un intervento straordinario dell’artista palestinese Taysir Batniji alla 17esima monumentale Biennale d’Arte di Lione, che si è chiusa all’inizio del ’25, lasciava quasi intuire quel che sta capitando tra Gaza e Tel Aviv e il resto del mondo proprio in queste ore. Cioè alla vigilia del Giorno della Memoria e di un anniversario della liberazione di Auschwitz che è pure l’80esimo ma anche il primo così controverso, con tanto di tragico conflitto che ancora si consuma a due passi, tra Ucraina e Russia.Per la prima delle nuove opere di Batniji a Lione si dovevano aprire degli spessi tendoni scuri e s’entrava in una stanza buia e vuota. Sul pavimento era riprodotto con pittura fluorescente azzurra lo scheletro della fittissima rete stradale di Gaza così com’era prima della distruzione in corso.
L’arte del palestinese Batniji alla vigilia del Giorno della Memoria |  un’essenzialità disarmante

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