Le donne e l’architettura | Cosa manca a Milano? Spazi pensati al femminile

Un "assessorato alla Democrazia", il mezzo per giungere ad una città progettata per rispondere ai diritti di tutte le categorie sociali, auto comprese. È la soluzione suggerita da Clara Rognoni Valeriani, architetta, libera professionista nell’ambito della progettazione e realizzazione architettonica, direzione lavori, sicurezza cantieri, consulenze normative edilizie, urbanistiche, perizie. Ha coordinato il seminario “Osservatorio Metropolitano” tenutosi nei giorni scorsi intitolato “La città delle donne” e racconta di seguito la sua visione. Si è mai sentita esclusa in quanto donna nella sua professione di architetto? "Le donne si arrendono a priori e ritengono di avere un ruolo che non dovrebbero avere. Io mi occupo di edilizia, faccio un lavoro in cui moltissime volte mi sono sentita esclusa, provi lei ad andare davanti a un capo cantiere o a un fabbro.
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