Caso Malaspina l’appello | Potevamo intercettare

"Utilizzabili le intercettazioni telefoniche e ambientali e correttamente individuata la competenza territoriale". Lo ha sostenuto la Procura generale nel processo davanti alla Corte di Appello di Milano contro la sentenza che ha condannato per bancarotta fraudolenta a 12 anni di reclusione Giuseppe Malaspina, l’imprenditore accusato di avere tentato di salvare il suo impero immobiliare milionario dal fallimento assoldando una ‘corte dei miracoli’ di professionisti, che invece sono stati assolti. E dopo che il Tribunale ha accolto l’eccezione della difesa secondo cui non potevano essere utilizzate nei confronti degli imputati le intercettazioni precedenti al 2 novembre 2015. La scure giudiziaria, permessa da una sentenza della Corte Costituzionale, impone che, se i magistrati indagano su un’ipotesi di reato per cui hanno ottenuto l’ok per le intercettazioni ed emergono altri presunti reati, devono farsi autorizzare le intercettazioni successive e non tenere conto di quelle precedenti.
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Ilgiorno.it - Caso Malaspina, l’appello: "Potevamo intercettare"

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