Le mani della ‘ndrangheta nell’industria dolciaria della Romagna | 98 anni di condanna per 21 imputati Anche un ex candidato di Lupi

Dopo alcuni giorni di Camera di Consiglio, i giudici del tribunale di Ravenna (Calandra, Coiro, Lipovscek) hanno pronunciato la sentenza di primo grado del processo “Radici”, confermando l’impianto accusatorio sostenuto dalla Direzione distrettuale antimafia di Bologna (pm Giacomo Forte) e condannando 21 dei 24 imputati a pene complessive per 98 anni di carcere.Alla sbarra i membri di una organizzazione criminale, attiva in buona parte dell’Emilia-Romagna, che calpestava i diritti dei lavoratori, facendosi forte di violenze e intimidazioni tipiche del metodo mafioso, dopo aver messo le mani su aziende del territorio grazie a false fatturazioni, fallimenti pilotati, estorsioni e riciclaggio. Il procedimento è nato da una indagine di Polizia e Guardia di Finanza che tra il 2018 e il 2022 ha scoperchiato gli investimenti illeciti nell’industria alberghiera e dolciaria di una potente organizzazione legata alle famiglie di ‘ndrangheta dei Mancuso e dei Piromalli, trapiantate al nord.
Le mani della ‘ndrangheta nell’industria dolciaria della Romagna |  98 anni di condanna per 21 imputati  Anche un ex candidato di Lupi

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