Perché è importante quel monumento ai fucilati sloveni a Basovizza

Soffiava la bora sul Carso triestino nei giorni scorsi, e ha abbattuto un grande albero, un cedro, sul monumento ai quattro giovani, tre sloveni e un croato, tutti cittadini italiani, Ferdo Bidovec, Franjo Marušic, Zvonimir Miloš e Alojz Valencic, che furono condannati a morte dal Tribunale speciale fascista, e fucilati, il 6 settembre 1930, nel Poligono di Basovizza-Bazovica. La pietra dell’alto cippo e della lapide ne è stata rotta. E’ importante per molte ragioni quel monumento, e le ragioni non smettono di accumularsi, come gli odii e i rancori e gli opposti propositi di comprensione e convivenza. Sta vicinissimo al monumento nazionale della Foiba di Basovizza, che era un pozzo di miniera dismesso. Nel 2020 i presidenti sloveno e italiano, Borut Pahor e Sergio Mattarella, resero omaggio insieme ai due monumenti, tenendosi per mano.
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