L’epoca riduzionista che considera ogni atto anomalo il gesto di un pazzo

Qualche giorno fa un rifugiato afghano in Baviera ha accoltellato e ucciso una bambina di due anni e un uomo adulto di circa quaranta. Fatto piuttosto frequente, in particolare nei paesi del nord Europa, che ormai non fa più notizia. L’ordinarietà non è, infatti, stupefacente. Ciò che dovrebbe colpire, oltre al fatto che questi gesti siano divenuti appunto ordinari, è che non c’è praticamente volta in cui tali eventi, legati a soggetti quasi esclusivamente di fede islamica, siano attribuiti a persone con “problemi psichici”. Qui non si vuole discutere della questione dell’integrazione dei rifugiati, o delle seconde (o forse terze, ormai) generazioni di immigrati e cittadini di fede islamica in Europa, che pure è un tema fondamentale. Interessa invece notare che ormai la stragrande maggioranza degli eventi anomali (complessi, drammatici, tragici) legati a singoli individui devono trovare la loro comprensione all’interno di un qualche disturbo mentale.
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  • epoca riduzionista considera ogniL'epoca riduzionista che considera ogni atto anomalo il gesto di un pazzo - Chiunque (se analizzato con i metodi odierni) può risultare in qualche modo affetto da una qualche forma di “problema psichico”: segno di una società che si pretende interamente patologizzata e vittim ... (ilfoglio.it)
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