Considerate se questa è una donna Senza capelli e senza nome Senza piú forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d’inverno Primo Levi

Donne e bambini costituirono il 60-70% delle persone mandate nelle camere a gas. Ma il racconto della Shoah è stato a lungo prevalentemente declinato al maschile. Le donne sopravvissute scelsero di scrivere e raccontare solo dopo decenni dal loro ritorno. E solo di recente ripensando la loro esperienza di persecuzione, prigionia e ritorno alla normalità da un punto di vista davvero femminile. Un punto di vista, tra donne e olocausto, che si concentri anche su temi Come la maternità, le mestruazioni, il pudore. All’inizio degli Anni Duemila la storica Daniela Padoan ha chiesto di raccontarsi in questo senso a tre testimoni. Sono Liliana Segre, internata ad Auschwitz-Birkenau a 13 anni. A Goti Bauer, giunta nel campo a 17 anni, e Giuliana Tedeschi, arrivata trentenne. Ne è nato il libro, pubblicato nel 2004 e ripubblicato quest’anno da Einaudi, Come una rana d’inverno.
Considerate se questa è una donna Senza capelli e senza nome Senza piú forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d’inverno  Primo Levi

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