Dopo Auschwitz

Dopo   AuschwitzVINCENZO CALAFIORE  La riflessione  Dalla odierna rilettura di Auschwitz, se sappiamo ancora leggere, possono emergere ancora delle indicazioni per il nostro tempo?Quelli che sono usciti in quei giorni del ’45 da Auschwitz, scrisse ne < La tregua > il compiantoPrimo Levi < non salutavano, non sorridevano; apparivano oppressi, oltre che da pietà, da un confuso ritegno . era la stessa identica vergogna che può provare un giusto davanti alla colpa commessa da altrui, e gli rimorde che esista, che sia stata introdotta irrevocabilmente nel mondo delle cose che esistono e che la sua volontà sia stata nulla.. >E allora il punto è capire perché Auschwitz, e di chiedersi < non si ripeterà più o è destinata a ripetersi? >Nell’insonnia della ragione adesso si rinnova la rimemorazione della apertura di quei maledetti cancelli di Auschwitz dove si compì in larga misura lo sterminio degli ebrei.
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