I deportati della Montelungo e il dovere del dissenso | la memoria per sorvegliare la nostra democrazia

Bergamo. La città di Bergamo vuole ricordare. Sono molti i luoghi nel capoluogo che portano i segni dell’occupazione nazifascista: vie, palazzi, edifici pubblici che negli ultimi trent’anni anni sono diventati l’oggetto di ricerca degli storici del Novecento e che possiedono la forza necessaria per stimolare un processo collettivo di memoria.Il 17 marzo e il 5 aprile 1944, in due convogli separati, dal binario 1 della stazione ferroviaria di Bergamo partirono 852 persone in direzione Mauthausen. Si trattava di lavoratori e lavoratrici provenienti dal Nord Italia, arrestati e inviati nel lager per aver scioperato interrompendo la produzione bellica: un atto di reazione all’occupazione nazista e al regime fascista.La lapide in memoria della partenza degli operai venne posta dal Comune di Bergamo solamente sessant’anni dopo, il 25 aprile 2005, un attestato storico che di fatto certifica come il ruolo della città nella deportazione dei lavoratori e nella repressione politica nazifascista sia passato per troppo tempo sotto silenzio.
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