C’è qualcosa che non torna nell’ipotesi di un legame tra la cattura di Almasri e l’aumento degli sbarchi dalla Libia

A gennaio il numero dei migranti sbarcati sulle coste italiane è più che raddoppiato. Secondo i dati più aggiornati del ministero dell’Interno, dal 1° al 30 gennaio sono arrivate in Italia 3.368 persone, contro le 2.074 dello scorso anno e le 4.959 del 2023. La maggior parte degli sbarchi è avvenuta tra il 19 e il 27 gennaio, con picchi il 20 (494), il 24 (520) e il 26 (468). Le persone che hanno raggiunto la Penisola in questi dieci giorni sono perlopiù bengalesi, pakistani, siriani ed egiziani. E quasi tutti sono partiti da Sabratha e Zuara, città della Libia nord-occidentale. Quest’ultimo elemento ha fatto presupporre l’esistenza di un legame con l’incarcerazione del capo della polizia giudiziaria libica Njeem Osama Almasri Habish, accusato di crimini di guerra e contro l’umanità dalla Cpi, la cui liberazione ha scatenato un caso politico e giudiziario fino all’iscrizione nel registro degli indagati per i vertici di governo.
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