Governo trattato come Cosa nostra Paragone a valanga sulle toghe politicizzate

Il contrattacco di Giorgia Meloni alle toghe andato in scena a La Ripartenza di Nicola Porro tiene banco a 4 di sera, il programma condotto da Paolo Del Debbio su Rete4, giovedì 30 gennaio. La premier ha definito un "atto voluto" e non dovuto quello con cui la procura di Roma l'ha di fatto indagata, insieme ai ministri Nordio e Piantedosi e al sottosegretario Mantovano, per la vicenda del generale libico Almasri. E ha detto che "alcuni giudici vogliono governare". Gianluigi Paragone ricorda come Meloni non ha affatto attaccato la magistratura, affermando che è un "pilastro" inamovibile, ma "che un piccolo pezzo della magistratura stessa sta remando contro ed è difficile darle torto", spiega il giornalista ed ex parlamentare.    Insomma, "un conto è un attacco al presidente del Consiglio - osserva Paragone - Ma quando tu infili Meloni, Piantedosi, Nordio e Mantovano, praticamente l'intelaiatura della sicurezza del Paese, in un atto che la magistratura intende lavorare, e quindi metti nel mirino quattro figure importanti, sembra che abbiamo a che fare con un Governo di criminali, c'è una specie di la cupola di Cosa nostra.
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