Sognare nell’evo della Suscettibilità Emilia Pérez è come la Spagna di Bizet

Quattro Golden globe già vinti e chissà quanti Oscar, visto che le candidature sono addirittura tredici, record per un film non in inglese. Una, però, già "storica", perché Karla Sofía Gascón è la prima trans nella cinquina per la miglior attrice. E poi nove minuti di applausi a Cannes, recensioni assai buone con punte di entusiasmo, undici candidature anche ai Bafta e dieci ai Césars e più di undici milioni di dollari di incassi (finora). Si tratta ovviamente di Emilia Pérez di Jacques Audiard, storia di un boss della droga messicano, Manitas, che si è sempre sentito donna e quindi decide di diventare, appunto, Emilia. Detto fatto, salvo poi dedicarsi alla ricerca dei numerosi morti ammazzati (anche da lui) desaparecidos nel Paese e spacciarsi per la zia dei figli che aveva avuto quand’era un uomo.
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