Natisone quei 41 minuti persi prima della morte dei tre ragazzi | Errori a catena nei soccorsi così si potevano salvare

41 minuti. Tanto è il tempo che passò tra il momento in cui i tre ragazzi investiti dalla piena del fiume Natisone diedero la prima allerta e la loro morte, il 31 maggio 2024. Secondo la procura di Udine quel lasso di tempo sarebbe stato sufficiente per inviare l’elicottero sanitario d’emergenza e trarli in salvo. È quanto emerge dall’avviso di conclusione delle indagini nei confronti di quattro operatori della Struttura Operativa Regionale Emergenza Sanitaria (Sores), depositato oggi. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la prima chiamata per chiedere aiuto fu fatta da una delle vittime alle 13.29. Il decesso per annegamento dei tre ventenni – Patrizia Cormos, Bianca Doros e Christian Molnar – avvenne appunto oltre 40 minuti dopo, alle 14.10 circa. Per questo ora la procura ha formalizzato l’accusa nei confronti dei quattro operatori, tre vigili del fuoco e un infermiere della Sala operativa: «Mediante condotte colpose concorrenti, per imperizia, negligenza e imprudenza, hanno cagionato la morte dei tre ragazzi, sorpresi da una piena improvvisa, mentre si trovavano sul greto del fiume Natisone, che li ha trascinati e uccisi per annegamento».
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