Il dato impressionante quanto ovvio di non trovare donne nelle foto di Jalta

Vi ricordate, immagino, chi c’era a Jalta. Forse non vi siete chiesti chi non c’era. Ieri la Stampa aveva in prima pagina un commento di Assia Neumann Dayan sulla cerimonia di consegna della giovane Arbel Yehoud, rapita e tenuta in ostaggio per 482 giorni: “C’è una ragazza sola in mezzo a centinaia di uomini. Una folla di maschi, di tutte le età, con un mitra o un telefono in mano. Terroristi, civili, bambini. La riprendono, la spingono, la vogliono linciare, le urlano addosso”. Le cronache sottolineano che l’esposizione, la messinscena, il palco, sono riservati da Hamas alle sole donne “liberate”. Ieri la Repubblica aveva la prima puntata di un nuovo “reportage” storico di Ezio Mauro sugli ottant’anni dalla Conferenza di Jalta. Leggetelo, se non l’avete fatto. Voglio solo richiamare l’attenzione su un dettaglio, chiamiamolo così.
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