La seconda vita del Merlot toscano il vino che sfida il cambiamento climatico con successo

Per comprendere le radici che hanno portato la Toscana a posizionarsi come la culla d’eccellenza in Italia per il Merlot occorre fare due passi indietro. «L’introduzione dei vitigni francesi in Italia avviene in due momenti storici – attacca l’enciclopedia vivente del vino italiano ovvero Attilio Scienza – La prima è una fase emulativa della nobiltà e alta borghesia a metà Ottocento. S’inizia a piantare varietà internazionali in risposta a un mercato che si apre ai confini nazionali e non più regionali». La seconda svolta avviene negli anni ’60 del secolo successivo: «Coincide con la fine della mezzadria e l’abbandono delle fattorie che portano a un nuovo piano di impianti e regole fisse. In Toscana ripiantano in sangiovese ma anche cabernet e Merlot. Prende il via la stagione delle denominazioni d’origine».
La seconda vita del Merlot toscano il vino che sfida il cambiamento climatico con successo

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