Perseguitati perché gay Albania così i 43 migranti tentano di non farsi espellere

Torneranno dunque tutti in Italia, già questa mattina, i 43 bengalesi ed egiziani trattenuti nel centro di permanenza di Shengjin, in Albania, che avevano fatto domanda di «protezione internazionale». Senza fare grande fatica, è stato sufficiente per loro dichiarare, durante l'udienza ieri mattina in videoconferenza, di essere stati vittime di aggressione per il proprio orientamento sessuale o di non meglio precisate minacce, entrambi impossibili ovviamente da verificare, per ottenere lo stop immediato al provvedimento di espulsione. Con una serie di provvedimenti “stampone", i giudici di Roma hanno quindi creduto ai racconti dei migranti e fatto così a pezzi la decisione della Commissione territoriale del Ministero dell'Interno che aveva bollato come infondate e pretestuose le loro domande di protezione internazionale.
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