Il flop albanese e la vera posta dello scontro con i magistrati

Ci eravamo lasciati, venerdì scorso, parlando della fondamentale differenza tra gli attacchi alla magistratura del governo Meloni e quelli del governo Berlusconi, a partire dal caso Almasri. La mia tesi, per chi non avesse voglia di cliccare il link e rileggersi l’articolo, è che tra le due posizioni vi sia tutta la differenza che corre tra Silvio Berlusconi e Viktor Orbán, cioè tra un presidente del Consiglio che ha combattuto la magistratura per difendere se stesso, con alterne fortune, ma che di fatto non ne ha minimamente intaccato né la forza né l’indipendenza, e un autocrate che l’ha asservita al potere politico, facendone uno dei pilastri del suo regime illiberale.Torno sull’argomento perché le ultime notizie provenienti dal fronte albanese, con l’ennesimo pronunciamento giudiziario che rispedisce in Italia i migranti appena sbarcati a Gjader, e soprattutto le reazioni di Fratelli d’Italia, mi sembra rappresentino la controprova di quali siano i reali obiettivi del governo nello scontro con la magistratura.
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