Snello e pelle di bronzo Il comandante Siligato Candido per amor patrio Partigiano per coscienza

Don Luigi Canessa, cappellano della brigata Centocroci, operante tra Val di Vara e Val di Taro, così ricordò il suo primo incontro con il comandante di plotone Nino Siligato: ''Era in piedi, sul tavolo, e stava arringando calorosamente i suoi uomini. Era un giovane dalla pelle di bronzo, dalla corporatura snella e con un paio di pantaloncini molto sopra al ginocchio. Un cinturone nero, dal quale pendeva una pesante pistola, gli teneva aderente la camicia militare inglese, maniche rimboccate sopra i gomiti. Sotto il casco caki coloniale gli scendevano tre dita di barba e i lisci, lucenti capelli; brillavano in un viso di bimbo due occhi meravigliosi che, in quella arringa, facevano scintille. La più felice fantasia non potrebbe creare un tipo di capo Partigiano più caratteristico di Nino Siligato''.
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