IL MODISMO DELL’INCLUSIVITA’ CHE ESCUDE

EDITORIALE FEBBRAIO 2025 di Giuseppe Arnò * Un tempo nobile vessillo di giustizia sociale, oggi spauracchio da barzelletta: la cultura woke sembra aver percorso l’intera parabola dell’ascesa e della caduta a velocità supersonica. Nata per rendere il mondo più equo, ha finito per trasformarsi in una sorta di tribunale inquisitorio, dove il minimo scostamento dall’ortodossia del momento equivale a una condanna senza appello. Negli Stati Uniti il termine è ormai un insulto da talk show, un sinonimo di fanatismo iper-moralista con una spolverata di censura creativa. In Italia, invece, il fenomeno sembra ancora godere di una certa considerazione – o almeno di generosi finanziamenti pubblici. Ma facciamo un passo indietro.Da virtù a vizio: cronache di un fenomeno che si è preso troppo sul serioGiuseppe ArnòC’era una volta il “wokeness”, la sacra consapevolezza delle ingiustizie sociali.
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