Il biondino di piazzale Lotto e un’inchiesta L’alba della strategia della tensione in un libro

Non era neppure biondo, eppure si ritrovò in galera per due anni con l’accusa di essere lui "il biondino di piazzale Lotto", come venne ribattezzato il responsabile di un assassinio che fece scalpore nella Milano del 1967. Era la notte fra il 9 e il 10 febbraio e un bandito sparò al benzinaio di piazzale Lotto per un incasso da 8.860 lire. Un testimone disse che aveva visto il bandito in faccia, e che era biondo. Pasquale Virgilio che pure biondo non era, era però un delinquentello di mezza tacca e agli occhi degli inquirenti sembrò il capro espiatorio perfetto e fu indotto con la forza a confessare. Un caso di malagiustizia? Non solo. C’è un giornalista monzese, Riccardo Rosa, classe 1966, fiuto da vecchio cronista, che in quella storiaccia ci ha visto di più e, corroborato anche dal giudice Guido Salvini, ha raccontato un’altra verità.
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