In Georgia torna la violenza Il pugno duro del governo contro i manifestanti

Dal novembre dello scorso anno, quando il partito di governo “Sogno Georgiano” ha dichiarato la sospensione (apparentemente temporanea) del processo di integrazione del Paese nell’Unione europea, i cittadini della Georgia hanno avviato una serie di proteste per mostrare il loro forte disaccordo con le decisioni prese dall’esecutivo, le cui palesi posizioni filo-russe continuano a diventare sempre più forti con il passare del tempo. E nonostante gli sforzi repressivi già attuati nel corso di questi mesi (secondo il ministero degli Affari Interni Georgiano, durante la prima ondata di proteste di novembre la polizia antisommossa ha usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere la folla e ha arrestato più di quattrocento persone) non siano riusciti a bloccare queste manifestazioni di dissenso, il governo di Tbilisi ha scelto di continuare a seguire la linea dura.
In Georgia torna la violenza  Il pugno duro del governo contro i manifestanti

Formiche.net - In Georgia torna la violenza. Il pugno duro del governo contro i manifestanti

Leggi su Formiche.net
  • In Georgia torna la violenza. Il pugno duro del governo contro i manifestanti
  • Dalla Georgia a Taiwan, quando il Parlamento diventa un ring
    Video Georgia torna