Troppo artista e troppo fatalista di fronte a un modello organizzativo

Avessi l’energia e l’ottimismo di Riccardo Ruggeri che a novant’anni gira l’Italia per presentare il suo modello organizzativo, IDEA. Pensato per rifondare (non ristrutturare, non riformare: rifondare) qualsiasi organizzazione in crisi. Ricavato dal modello organizzativo delle antiche abbazie, giudicato insuperabile. Esemplificato con tre diversissime execution, come le chiama lui: una grande azienda quotata a Wall Street, una piccola casa editrice, una microscopica Rsa. Io dispero di capirci qualcosa, non ci sono portato, sono troppo artista e troppo fatalista. Vivo alla mezza giornata, in attesa dell’ispirazione e dell’occasione. Forse ho preso troppo alla lettera il discorso dei Gigli del Campo: “Non affannatevi dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani”.
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