Il pericolo dell’algoritmo e l’opportunità dell’intelligenza artificiale di G Gambino

Nell’immaginario collettivo la Rete non appartiene a nessuno e, come tale, è libera da ogni filtro e censura. Sebbene l’intento fosse quello di un grande spazio comune aperto a tutti, a ogni latitudine del globo, oggi il web è diventato un luogo angusto, sempre più stretto e pieno di ostacoli.Non certo perché “non ce lo dicono” ma molto più semplicemente perché gli interessi di quei pochi padroni della Rete – i cosiddetti colossi del web, vere e proprie oligarchie più potenti e ricche di Stati sovrani eletti democraticamente dal popolo – sempre più di rado collimano con quelli pluralisti e democratici delle grande masse. Che le Big Tech vogliono poter controllare e plasmare attraverso un algoritmo che, in essenza, standardizza la cultura di massa, polarizza il dibattito pubblico e annienta la complessità del pensiero.
Il pericolo dell’algoritmo e l’opportunità dell’intelligenza artificiale di G  Gambino

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