Visions in Motion | I legami tra Futurismo e Graffitismo

“Tutto ebbe inizio con un fracasso, una nuova misura di rumore e accelerazione, una velocità che sfiorava i limiti della violenza; poi all’alba di un nuovo secolo, un poeta di nome Filippo Marinetti andò troppo veloce, ebbro e incurante del passato e delle conseguenze, schiantando la sua fiammante Fiat in un fossato. Lanciandosi verso il futuro, vide nel passato semplicemente l’ostacolo.” Con questa espressione incisiva, il critico culturale Carlo McCormick definiscel’inizio del Futurismo. Questo bisogno estremo di rincorrere il movimento e la velocità, il curatore di mostre newyorkese, lo ritrova nella corrente americana degli Anni Settanta del Graffitismo, con Keith Haring e Crash tra le figure più significative. Carlo McCormick decide così di creare un inedito dialogo tra i due movimenti artistici, facendoli sfociare in una mostra “Visions in Motion – Graffiti and echoes of Futurism ”, ospitata fino al23 marzo a Milano, alla Fabbrica del Vapore.
Visions in Motion |  I legami tra Futurismo e Graffitismo

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