I guantini da riconsegnare e il nuovo lavoro | Jhoanna Nataly non voleva morire Le bugie che inchiodano il compagno

Milano, 8 febbraio 2025 – Il cadavere non c’è ancora. Così come manca il movente. Eppure i filmati registrati dalle telecamere di piazza dei Daini 4/2 e gli elementi raccolti dagli investigatori della Omicidi di via Moscova hanno messo in luce una lunga serie di incongruenze e palesi contraddizioni tra il racconto che Pablo Gonzalez Rivas ha accreditato negli ultimi giorni e la realtà ricostruita attraverso i fotogrammi e le testimonianze di chi conosceva bene la salvadoregna Jhoanna Nataly Quintanilla Valle. Ad esempio, il quarantottenne ha sostenuto nella denuncia ai carabinieri del 31 gennaio che la compagna aveva pensieri di morte. In realtà, i racconti di chi frequentava abitualmente la quarantenne tratteggiano un identikit del tutto opposto. Un identikit che parla di una donna che aveva progetti di vita anche a lunga scadenza: basti dire che una settimana dopo il giorno in cui sarebbe stata assassinata aveva in programma un colloquio di lavoro.
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